Sabogal Rueda – Grassi Marco

Esistono delle modalità neurofisiologiche che consentono all’essere umano di entrare in relazione con l’ambiente, di sviluppare le proprie competenze cognitive, di crearsi delle rappresentazioni e delle mappe rappresentazionali degli spazi, su una base neurofisiologica. Tali modalità, sono direttamente correlate ai canali percettivi sensori-motori visivi e acustici, questa affermazione risulta ampiamente riconosciuta in base alla scoperta di un meccanismo cellulare di rispecchiamento (cfr., ad esempio, di Pellegrino, Fadiga, Fogassi, Gallese, & Rizzolatti, 1992; Gallese, Fadiga, Fogassi, & Rizzolatti, 1996; Gallese, Fadiga, Fogassi, & Rizzolatti, 2002) costituita da una popolazione di neuroni delle regioni premotorie e motorie, tali dati neurofisiologici, hanno contribuito notevolmente ad una comprensione più approfondita su come il cervello utilizzi le informazioni visive nei processi di codifica che sottostanno alle funzioni cognitive, e motorie (Goldman e Gallese, 2000). Questi neuroni hanno ricevuto il nominativo di neuroni specchio e sono stati identificati in uno studio del sistema nervoso centrale e, nello specifico, del sistema motorio, essi sono i neuroni dell’area F5, che è corrispondente alla corteccia premotoria ventrale del macaco (Gallese, Fadiga, Fogassi, & Rizzolatti, 1996) parimenti, questi neuroni si attivano nello stesso modo nel cervello dell’uomo (Gallese, Fadiga, Fogassi, & Rizzolatti, 1996; Fadiga & Craighero, 2004).

Negli studi sopracitati si dimostra come questi neuroni si attivano, sia quando la scimmia compie un’azione diretta ad un oggetto, sia quando osserva un’azione finalizzata che viene effettuata da un altro primate (Gallese et al., 1996; di Pellegrino, Fadiga, Fogassi, Gallese, & Rizzolatti, 1992). Inoltre, sono stati trovati dei neuroni che possiedono delle caratteristiche analoghe a quelle dei neuroni specchio anche a livello del lobo parietale, in particolare, nella parte rostrale del lobulo parietale inferiore (IPL) (Gallese, Fadiga, Fogassi , & Rizzolatti, 2002); molti di questi neuroni scaricano in modo specifico per le azioni volte ad un determinato fine: essi si attivano non solo in riposta ad atti motori (ad es. grasping o afferramento), ma anche per lo scopo dell’azione avvertita attraverso il canale visuo-percettivo (ad es. presa di precisione o precision grip). 

Tali neuroni sono connessi con i neuroni specchio situati a livello dei lobi frontali parietali, formando così un circuito specchio corticale (Rizzolatti & Sinigaglia, 2010), che da ora verrà chiamato “meccanismo specchio”, il quale, viene coinvolto nell’organizzazione dell’azione incidendo direttamente sul sistema muscolo scheletrico attraverso la percezione veicolata nell’osservazione. Successivi studi mettono in evidenza che i neuroni del meccanismo specchio si attivano ogni volta che si esegue un’azione, oppure, si osservano delle azioni che hanno uno scopo particolare (Gallese, Fadiga, Fogassi, & Rizzolatti, 1996; Fadiga & Craighero, 2004).

Numerose ricerche hanno ugualmente suggerito un legame diretto tra le modalità percettive, cognizione e gli atti motori o azioni (Prinz, Aschersleben, & Koch, 2009; Dijksterhuis & Bargh, 2001; (Sabogal Rueda, Crivelli, & Balconi, 2016 (a); Sabogal Rueda, Crivelli, & Balconi, 2016 (b); Sabogal Rueda, Crivelli, & Balconi, 2017; Crivelli, Sabogal Rueda, & Balconi, 2018); in parallelo, la condizione percettiva dell’osservazione, determina l’attivazione dello stesso circuito neurale che comprende la corteccia somato-sensoriale, sia nell’osservazione di un contatto tattile, sia nell’esperienza di un contatto tattile diretto, (Gallese & Ebisch, 2013). 

Appare evidente che le attuali acquisizioni neurofisiologiche mettono in evidenza come il sistema visivo giochi un ruolo fondamentale nel sistema cervello-corpo, inoltre, risulta essere un canale privilegiato per l’elaborazione delle informazioni esterne e di conseguenza per l’adeguamento di tutto il body sistem in corrispondenza con l’ambiente percepito; ad esempio, le esplorazioni relative al mantenimento dell’equilibrio posturale che vengono determinate dalla continua elaborazione dei segnali provenienti dai sistemi vestibolare, somatosensoriale e in particolar modo visivo.

Le indagini attuali hanno evidenziato che il sistema nervoso centrale muta le risposte posturali basandosi su una costante selezione degli input sensoriali che forniscono le informazioni più affidabili e utili al raggiungimento dell’orientamento e dell’equilibrio. La gestione della disposizione dei segmenti scheletrici e la stabilizzazione del corpo sono prerequisiti per la percezione e l’azione in condizioni statiche e dinamiche. In questo processo il canale visivo gioca un ruolo fondamentale. Le caratteristiche del sistema visivo, le sue abilità e i vari sistemi di correzione ottica influenzano, dunque, l’assetto posturale.

Perciò qualunque problema a carico dei due occhi (come l’elezione di un nuovo occhiale) può interferire funzionalmente o disfunzionalmente sul sistema posturale

Bidirezionalmente, anche un atteggiamento posturale, dovuto a diversi fattori, che colpisce la posizione della testa e del collo modifica la posizione degli occhi ed altera l’equilibrio, condizionando le prestazioni visuo – cognitive e visuo – motorie dell’individuo. Inoltre, come è stato sopracitato, il meccanismo di rispecchiamento (neuroni specchio) facente parte del sistema motorio, elabora perlopiù attraverso il sistema visivo le informazioni che si decodificano attraverso le rappresentazioni motorie per le numerose attività e funzionali o disfunzionali dell’intero sistema brain-body.

References 

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Gallese, V., Fadiga, L., Fogassi, L., & Rizzolatti, G. (2002). 17 Action representation and the inferior parietal lobule.

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