La filosofia SiXDEVICE aiuta a comprendere che il sistema non è lineare ma è organizzato e si relaziona sensorialmente con la percezione, la consapevolezza, il sistema motorio e gli aspetti emozionali.
SiXDEVICE è un modello di studio rivolto agli aspetti qualitativi del sistema con configurazioni di relazioni ripetibili e sistematiche all’interno del circuito di informazioni sensoriali.
Il dispositivo SiXDEVICE attraverso l’armonizzazione delle informazioni visive apre la comunicazione in grado di rendere il sistema funzionale, intelligente e capace di ridurre il dispendio energetico e recuperare le risorse.
A supporto della filosofia e del metodo SiXDEVICE, prendo spunto da un articolo di Fritjorf Capra dal quale estrapolo i concetti di comunità e sostenibilità comuni ad ogni organismo vivente e per i quali esiste una corrispondenza tra organismo e sistema.
Ogni organismo è un insieme di subsistemi che configurano la comunicazione per organizzarsi e regolarsi ad affrontare le innumerevoli fluttuazioni che avvengono al proprio interno e nell’ambiente e per evolvere e sopravvivere in modo sostenibile.
ECOLOGIA E COMUNITA’ – Fritjof Capra
Se viviamo in una comunità ed ignoriamo le leggi della sostenibilità, in un tempo lungo la comunità sparirà,
per evitarlo bisogna capire l’essenza di come l’ecosistema si organizza da solo.
Rapporti
In un ecosistema esistono delle relazioni tra le varie comunità che lo compongono come in un prato, nella foresta o in mare. Un rapporto di tipo esistenziale nel quale uno dipende dall’altro per il quale dalla catena alimentare ci si sposta verso il ciclo alimentare: il pesce grande mangia il pesce piccolo, il pesce piccolo si ciba del mollusco, etc., ma alla fine il pesce grande una volta morto diventa alimento per insetti e batteri.
Interdipendenza e Relazioni di Rete
L’interconnessione esistente tra i vari cicli sposta il focus dal ciclo alla rete che rappresenta una relazione di interdipendenza; decifrare le relazioni permette di capire come ottenere sostenibilità dal sistema.
La comprensione delle relazioni va contro il pensiero della comunità scientifica occidentale, che convenzionalmente misura e pesa per finalizzare i propri scopi in antitesi alle relazioni che non si possono misurare e pesare.
Modello
Le storiche controversie tra “sostanza” e “forma” hanno caratterizzato nei secoli il rapporto tra scienza e filosofia occidentale. Lo studio della sostanza parte dalla domanda “Di che cosa è fatto?”, quello della forma è affine alla domanda “Qual è il modello?”; ambedue configurano gli approcci che abbiamo ereditato fino ad oggi.
Lo studio del modello deriva dall’antica Grecia di Pitagora; quello della sostanza da Democrito e Parmenide e dai vari filosofi che si chiedevano “Di che cosa fosse fatta la materia? Quali sono i suoi ultimi costituenti? Qual è la sua essenza?”.
A queste domande il mondo Greco ha risposto con terra, fuoco, aria, acqua; che trasportati nei giorni nostri sono diventati gli elementi chimici che costituiscono la materia di cui siamo fatti (atomi e particelle). Similmente in biologia si è passati da organismi a specie, cellule, molecole, proteine, amino acidi.
La nuova frontiera della ricerca scientifica deve rispondere alle stesse domande (“Di che cosa è fatta la materia? Quali sono i suoi ultimi costituenti?”) richiede continue misurazioni e comparazioni; per cui il paradigma di “sostanza” è diventato di tipo “quantitativo”, mentre lo studio del modello è uno studio di qualità che richiede mappatura di relazioni, fondamentale per l’ecologia di qualsiasi sistema vitale.
Network
Quando si osserva un modello vitale si osserva una rete di comunicazione (network). Il modello di network non è caratteristico solo di una comunità ecologica come insieme, ma come singolo membro della comunità; ogni organismo è un network di organi, cellule e vari componenti, ed ogni cellula è un network di simili componenti. Ciò che abbiamo è un network nel network.
Anelli di feedback
Un network non è lineare, quando viene rappresentato i contenuti descrivono dei cicli che tendono sempre all’origine e la circolarità caratterizza il feedback come elemento chiave dell’organizzazione.
I cicli del feedback originano dalla cibernetica e sono connessi con il modello di network.
Self-Organization
Il feedback nel network avviene perché il messaggio rappresenta una modulazione del segnale che viaggia e ritorna all’origine per delineare l’auto-regolazione. Un network si regola da solo ed impara dai propri errori che circolano lungo l’anello del feedback; si organizza da solo, ha una propria intelligenza con capacità di apprendimento e risposta.
L’auto organizzazione è un’impresa collettiva senza competizione tra le singole parti.
Flessibilità, Fluttuazione
La flessibilità si manifesta nella struttura della comunicazione perché le reti non sono rigide ma fluttuano. Ad ogni deviazione/fluttuazione dell’informazione il feedback riporta il sistema in bilanciamento attraverso la naturale flessibilità. Dal momento che queste variazioni si verificano sempre, perché le cose nell’ambiente e nel nostro corpo cambiano continuamente, l’effetto è una fluttuazione continua (sostanze nutritive, temperatura, bilanciamento ormonale, umidità della pelle, onde del cervello, impegni di attenzione, respirazione, etc).
Resilienza, Diversità
La resilienza è una conseguenza dalla flessibilità e permette al sistema di attuare collegamenti e connessioni alternative o parziali (diversità) per adempiere alle sue funzioni anche quando un evento limita o impedisce la comunicazione. La diversità equivale ad una serie di collegamenti che hanno approcci differenti allo stesso problema.
In un ecosistema, per ogni modifica energetica, motoria, di informazioni o altro, la diversità diventa una chiave strategica per sopravvivere ed evolvere.
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La filosofia SiXDEVICE basa i propri principi sulla normalizzazione della rete di comunicazione attraverso un approccio qualitativo per il recupero dell’esperienza sensoriale.
- Finalizza un sistema efficiente, libero dai compensi, adattamenti e scelte, che non limita l’attenzione e la sua intelligenza per organizzarsi e regolarsi (omeostasi) e ridurre il dispendio energetico.
- Approccia con un modello di studio di qualità rivolto al sistema come network nel network a cui le funzioni rispondono ed i sintomi rappresentano l’espressione di inefficienza del sistema stesso.
- Rappresenta, con i suoi prismi sensoriali, un modello ripetibile che aiuta a comprende gli effetti sistematici sul sistema delle relazioni interdipendenti nel network multisensoriale ed a recuperare la funzionalità indipendentemente dal livello di resilienza ed età del soggetto.
Il modello SiXDEVICE considera i rapporti tra le relazioni in modalità di ciclo e non di catena;
- È in grado di decifrare le relazioni all’interno del network;
- Apre i flussi di comunicazione ed integra le informazioni multisensoriali;
- Crea la flessibilità necessaria per creare la ciclicità di integrazione delle informazioni (loop feedback);
- Ottiene attraverso la consapevolezza le risposte per elevare l’intelligenza del sistema alla capacità di apprendere, organizzarsi e regolarsi;
- Ripristina la resilienza e flessibilità necessarie per affrontare le continue fluttuazioni;
- Mantiene nel tempo la condizione di neutralità, bilanciamento e funzionalità.